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  • Susanna Di Lernia

Anc…ORA SOLARE

Ci siamo, e come ogni anno, fioccheranno su Twitter o Facebook le solite battute sul fatto che in Italia di legale non c’è rimasta neanche l’ora, che finalmente l’orologio del microonde tornerà a segnare l’ora giusta e hashtag vari sul genere.

Nella notte tra sabato 27 ottobre e domenica 28 ottobre, più precisamente alle 3 di notte, dovremo tutti spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora e le giornate, che si stanno accorciando visibilmente già da un po’, sembreranno improvvisamente brevissime. Non sono in pochi a vedere questo momento come il rintocco ufficiale della stagione invernale.


Per quanto questi spostamenti vengono sempre programmati durante il fine settimana per garantire il minor numero di disagi possibile, i soggetti più sensibili potrebbero necessitare di qualche giorno perché il proprio bioritmo interno si allinei nuovamente: in pratica, una specie di effetto jet lag in piccolo. Per chi si sentisse quindi più stanco, nervoso o affaticato del solito, il consiglio è di avere pazienza qualche giorno, quando l’abitudine prenderà il sopravvento.

Perché alle 3 di notte? L’ora del passaggio legale – solare è stata scelta perché è il momento di minor traffico ferroviario della giornata. In questo modo si riducono al minimo i rischi di disallineamenti degli orari programmati per gli arrivi e le partenze.


A differenza del passato, a facilitarci la vita interviene il fatto che tablet, smartphone, pc e in generale tutti gli apparecchi connessi a internet modificano l’orario in automatico lasciandoci da aggiornare solo l’orologio da polso o il cucù appeso in cucina. Curiosità: sembra che l’orologio dell’automobile sia quello che gli italiani dimenticano più spesso di allineare all’ora legale-solare. Si sale in auto per recarsi in fretta al lavoro, ci si accorge che l’ora sul cruscotto non è corretta, ma invece di fermarsi a capire la complicata sequenza di levette, menù e pulsantini, si tira dritto. Finendo così con l’adattarsi al ritardo endemico della propria auto, almeno fino al cambio d’ora successivo.


In Italia l'ora legale è nata come misura di guerra nel 1916, rimanendo in uso fino al 1920. Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda Guerra Mondiale. Venne quindi adottata definitivamente con la legge 503 del 1965, in periodo di crisi energetica. L'ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi. Poi, nel corso degli anni, la durata fu estesa fino alla determinazione del periodo attuale (ultima domenica di marzo – ultima domenica di ottobre).

Lo scopo principale per il quale viene attuata si lega al risparmio energetico, poiché permetterebbe di sfruttare maggiormente le ore di luce, utilizzando i misura minore l’illuminazione elettrica.

Spostare gli orologi di un’ora in realtà potrebbe essere anche visto come una sorta di riadattamento moderno di quelli che erano in origine i ritmi delle antiche società agricole, quando ci si alzava all’alba e ci si ritirava al tramonto.

Fu la rivoluzione industriale a sovrascrivere i ritmi naturali imponendo orari fissi tutto l’anno.


Quanta energia si risparmia?

Secondo Terna (gestore italiano della rete elettrica), grazie all’alternanza ora legale-ora solare, nel 2018, l’Italia ha risparmiato circa 562 milioni di kilowattora contro i 567 milioni del 2017.

Il numero ha espresso il consumo medio di circa 200.000 famiglie italiane, per un controvalore di 116 milioni di euro circa.


Dal 2004 al 2017 l’ora legale ha permesso agli italiani di tenere in tasca quasi 1,5 miliardi di euro, corrispondenti a circa 8 miliardi e 540 milioni di kilowattora. Lo spostamento delle lancette nel 2017 ha inoltre limitato le emissioni di anidride carbonica di circa 320 tonnellate.


Non tutti i paesi del mondo adottano l’ora legale (e, come emerso da un recente sondaggio pubblico dell'Unione Europea, ben l'84% dei partecipanti se ne è detto contrario, tanto che la Commissione intende proporre al Parlamento e al Consiglio europei l'abolizione della direttiva). Parliamo ad esempio dei paesi vicini all’Equatore, per i quali ovviamente le differenze di illuminazione naturale durante l’anno è minima. La maggior parte dei Paesi africani e asiatici, così come la Groenlandia e l’Islanda, non adottano il cambio di orario mentre in Nord America sono fuori dalla convenzione le Isole Hawaii e, chissà perché, lo stato dell’Arizona. I paesi dell’emisfero Australe, avendo le stagioni invertite, hanno ovviamente anche le date di ora legale e ora solare speculari, perciò in Australia a fine ottobre le lancette si mettono avanti di un’ora. La Russia, infine, nel 2014 ha scelto di adottare l’ora legale permanente.

Dopo l’inverno che ci aspetta, l’appuntamento con l’ora legale è previsto per il prossimo 31 marzo 2019, sempre alle due di notte.

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