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Estate di fuoco

Susanna Di Lernia

Nelle ultime settimane la cronaca ha riportato alla nostra attenzione un problema che si ripresenta purtroppo quasi tutte le estati.

Dopo il drammatico incendio che ha causato decine di vittime, divampato in Portogallo e quindi in Andalusia, e gli incendi sviluppatisi in Sicilia la scorsa settimana, dove le fiamme sono state alimentate dal caldo e dal forte vento, la Coldiretti ha diffuso un decalogo contro gli incendi estivi, che riportiamo di seguito.


Incendi estivi: il decalogo della Coldiretti


La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde.

Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e, nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi, verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.

Inoltre, non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boschive o in loro prossimità e, in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.

Nel caso in cui venga avvistato un incendio, non prendere iniziative autonome, ma mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme e informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili (in Italia il 1515, numero telefonico nazionale del Corpo Forestale dello Stato).

Dal momento che un elevato numero di incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre infine collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.


Il rischio incendi estivi in Italia e nel Mediterraneo


Nel nostro Paese, in estate, Il rischio incendi è piuttosto elevato.

Questo anche, e soprattutto, a causa del caldo e della prolungata siccità. L’appena trascorsa primavera climatologica, secondo i dati trasmessi dal CNR, è stata la seconda più calda dal 1800 a oggi, con un’anomalia di +1,9 gradi, e la terza più asciutta.

È vero che la maggior parte degli incendi si innesca in seguito ad attività umane, siano queste dolose o meno, ma è anche vero che le condizioni climatiche ne influenzano la propagazione.

Se le temperature e il numero di estati siccitose dovessero quindi effettivamente aumentare, è ugualmente probabile che il rischio di incendi boschivi in area mediterranea aumenti a sua volta.


A maggior rischio sembrerebbero essere, paradossalmente, le zone più settentrionali dell’Europa mediterranea, come Nord Italia, Francia, Catalogna, i cui ecosistemi si sarebbero adattati meno, nel corso degli ultimi secoli, alla progressiva siccità che l’area sta sperimentando.

La maggior frequenza e intensità di condizioni siccitose attese per il prossimo futuro rischia infine di ridurre l’efficacia delle strategie di prevenzione attuali e richiede lo sviluppo di nuove metodologie di controllo internazionali.

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