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  • Pamela Turchiarulo

Marzo marzo pazzerello...


“Marzo marzo pazzerello, prima il sole poi l’ombrello”, così cita una delle più famose filastrocche dedicate al terzo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano, la cui cantilena riecheggia nelle nostre orecchie fin dalla tenera età.

In effetti marzo è il primo mese della primavera, che, meteorologicamente parlando, ha inizio proprio con il giorno 1 e, quale perfetto rappresentante della stagione, è tipicamente caratterizzato da una notevole variabilità, sia al suo interno che nel passaggio da un anno all’altro.

Fin dall'antichità, marzo era considerato il mese del risveglio per qualsiasi attività, sia naturale, dopo il lungo letargo invernale, che umana; non a caso, il suo nome deriva da Marte, dio romano della guerra, poiché era proprio in marzo che in genere avevano inizio anche le campagne belliche.

Il mese è caratterizzato da un graduale aumento delle ore di luce, che tra il 20 ed il 21, data in cui si colloca l’equinozio di primavera, inizio del calendario astronomico, si equivalgono perfettamente. Il progressivo allungamento delle giornate diviene ancor più percettibile a partire dall’ultima domenica di marzo, grazie all’introduzione dell’ora legale, misura che in Italia fu intrapresa inizialmente per scopi bellici nel 1916 e che, dopo alterne vicende, fu adottata uniformemente nel 1996 da tutti i paesi dell’Unione Europea allo scopo di sfruttare maggiormente le ore di luce naturale e limitare, conseguentemente, il consumo d'energia.

Da un punto di vista climatico, nell’area mediterranea ed in particolare in Italia, marzo è un mese generalmente instabile, caratterizzato, soprattutto sulle regioni settentrionali più continentali, da un graduale incremento delle temperature. La prima parte del mese è spesso interessata da irruzioni fredde, in grado di determinare repentini crolli delle temperature, mentre nella seconda porzione è frequente l’arrivo da sud di masse di aria calda, sospinte verso le nostre regioni da intensi venti di scirocco o di libeccio.

A Milano, nel trentennio 1961 - 1990, considerato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale come base di riferimento per valutare la tendenza e la variabilità del clima, la temperatura media del mese è stata di 9,3 °C. Tale valore, già salito a 9,8 °C nel trentennio 1971 – 2000 e di seguito a 10,3 °C nel successivo periodo 1981 – 2010, si è attestato a 11,8 °C negli ultimi 7 anni (2011 – 2017).

Benché, dopo l’ondata di freddo intenso che ha caratterizzato la fine del mese di febbraio, in questi ultimi giorni le temperature si siano sensibilmente innalzate, i valori attuali, benchè siamo ancora in verità nel corso della prima decade, sono comunque molto lontani dal record di temperatura massima mensile, che, dagli inizi del ‘900 ad oggi, appartiene al 20 marzo 2002, con i suoi 27,1 °C. Proprio intorno alla fine della seconda decade del mese di quell’anno, alcune regioni del nord Italia furono infatti investite da un’ondata di caldo anomalo, dovuta al concomitante afflusso ad alta quota di aria subtropicale molto calda e di venti di foehn sulle valli alpine e la pianura; quello stesso giorno a Torino si raggiunsero addirittura i 30 °C. Tornando all’ombra della Madonnina, il record di temperatura minima marzolina, di -5,0 °C, è invece del 6 marzo 1971, anno in cui proprio un’irruzione fredda, determinò una drastica diminuzione della colonnina di mercurio su tutta la Penisola, portando la neve persino sulle spiagge di Sicilia e Sardegna.

Per quanto riguarda l’aspetto pluviometrico, nel capoluogo meneghino marzo presenta valori medi di 76,7 mm nel trentennio 1961 - 1990, scesi dapprima a 69,0 mm nel periodo 1971 – 2000 e di seguito a 59,1 mm nel trentennio 1981 – 2010, secondo un evidente trend, nel corso degli ultimi decenni, alla diminuzione delle precipitazioni.


Negli ultimi 7 anni tuttavia, il quantitativo medio di piogge è nuovamente salito a 68,5 mm, valore al quale hanno in particolare contribuito gli apporti dei mesi di marzo 2011 (123,6 mm) e 2013 (131,9 mm), risultati, da questo punto di vista, particolarmente sopra media. Nel corso degli ultimi decenni, si è inoltre evidenziata la tendenza ad un aumento di intensità dei singoli episodi di precipitazione, il cui numero è al contrario diminuito nel tempo, nonostante gli ultimissimi anni abbiano in realtà mostrato un comportamento spesso differente.

Insomma, nel suo perfetto stile, sembra proprio che il terzo mese dell’anno poco sia disposto a farsi rigidamente connotare da un punto di vista climatico e preferisca piuttosto sorprenderci ogni anno ora con un improvviso colpo di scena in pieno stile invernale, strizzando l’occhio a freddofili e sciatori dell’ultimo minuto, ora con un breve assaggio di primavera inoltrata, giusto per non inimicarsi troppo chi invece già sogna acque cristalline e distese di sabbia rovente.

Che cosa ci riserverà quest’anno il mese più pazzerello del calendario?

Ai posteri l’ardua sentenza.

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