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  • Chiara Paganelli

E tu vento, perchè ti chiami Maestrale?


Spesso d’estate, quando siamo in vacanza, sentiamo parlare del fastidioso vento di maestrale che spira sulle coste della Sardegna rendendo burrascoso il mare e impossibile la permanenza in spiaggia. Oppure di scirocco in Sicilia, vento caldo e secco che porta un forte aumento delle temperature e che spesso è accompagnato da polvere sahariana.


Ma perché i venti si chiamano così?


Innanzitutto si definisce vento lo spostamento di una massa d’aria atmosferica da una zona ad alta pressione, detta anticiclonica, ad un’area di bassa (ciclonica). Più è alta la differenza di pressione atmosferica tra queste due aree, ovvero maggiore è il gradiente barico, e più intensi saranno i venti, ovvero soffieranno con velocità maggiori. La direzione del vento viene espressa in base alla direzione dal quale esso spira.

I venti sopra citati (maestrale e scirocco) indicano una direzione di provenienza ben definita, così come mostra l’antica Rosa dei Venti. Quest’ultima, chiamata anche Stella dei Venti non è nient’altro che la rappresentazione grafica dei 4 punti cardinali e dei 4 punti intercardinali in direzione dei quali sono individuati i principali venti che spirano nel mar Mediterraneo.


La rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte, nella quale sono riportati i venti provenienti dai 4 punti cardinali (Nord, Est, Sud e Ovest):

  • Il vento da NORD viene chiamato Tramontana

  • Da EST proprio a causa della sua provenienza, prende il nome di Levante

  • Dal meridione (SUD) spira il Mezzogiorno, chiamato anche Ostro (dal latina Auster, australe)

  • Da OVEST soffia invece il vento denominato Ponente

Tra i 4 punti principali cardinali, spostandosi di 45° in senso orario a partire da ogni punto cardinale principale, vi sono i punti intercardinali ai quali corrispondono altri 4 venti che spirano da quelle direzioni. I loro nomi furono definiti nel passato quando la rosa dei venti venne posizionata, sulle prime rappresentazioni cartografiche del Mediterraneo, al centro del mar Mediterraneo, in prossimità dell’isola di Malta. Successivamente, ai tempi delle repubbliche marinare, ovvero durante il Medioevo, la rosa dei venti venne centrata sull’isola di Zante. Utilizzando quest’ultima configurazione, a seconda della direzione di provenienza delle navi, spinte dalla forza motrice del vento, vennero individuati i seguenti venti:

  • Da NORD-EST il Grecale, il cui nome deriva dalla Grecia, situata a Nord Est rispetto a Zante

  • Da SUD-EST soffia invece lo Scirocco (dall'arabo “shurhùq”), che prende il nome dalla Siria (Sūriya)

  • Da SUD-OVEST troviamo il Libeccio, che deriva il suo nome dalla Libia

  • Infine da NORD-OVEST spira il Maestrale, che indica la via maestra per Venezia, repubblica marinara egemone in quella regione e situata a Nord-Ovest rispetto all’isola greca presa come punto centrale.

La rosa dei venti diviene così ad 8 punte. Solitamente si usa suddividerla ulteriormente, prendendo altre 8 direzioni intermedie e andando così ad ottenere una rosa a 16 punte.

La rosa dei venti viene quindi ad assumere questo nome perché i rombi che la compongono, e che stanno ad indicare una direzione definita, sono disposti su un cerchio immaginario e in parte si sovrappongono, proprio come i petali di una rosa.


Esiste anche un’antenata della Rosa dei Venti: la torre dei venti di Atene. Questa torre, di pianta ottagonale, che si suppone risalga al II secolo a.C., riporta su ogni lato, orientato esattamente in direzione degli 8 venti principali, la raffigurazione delle 8 divinità dei venti in voga ai tempi degli antichi greci. Le divinità, riprodotte in volo, portano con sé ceste d’acqua, frutti, etc, rappresentativi della stagione in cui soffiavano maggiormente.

In passato, la conoscenza della rosa dei venti si rivelò particolarmente utile ai fini della navigazione a vela: oltre all’utilizzo dei venti portanti per la navigazione, la conoscenza della direzione dei venti forniva informazioni utili riguardanti le perturbazioni e le caratteristiche delle masse d’aria ad essi associati, permettendo quindi di avere la percezione delle condizioni meteorologiche delle aree limitrofe.


La rosa dei venti è rappresentata su quasi tutte le bussole, che però funzionando con un ago magnetico puntano verso il Polo Nord Magnetico, diverso da quello geografico, verso il quale sono orientate le rose dei venti. È quindi necessario tenere conto di quest’angolo, definito angolo di declinazione magnetica.


Già nei secoli passati fu riconosciuta l’importanza del vento: gli antichi greci e gli antichi romani celebravano le divinità legate ai venti, tra le quali spicca Eolo, dio dei venti, dai quali dipendevano i trasporti marittimi e le invasioni via mare delle terre nemiche. A partire dal VII secolo d.C. la forza motrice del vento venne utilizzata per i primi e rudimentali mulini a vento, fino ad essere impiegata ai giorni nostri per la produzione di energia mediante le turbine eoliche. Oggigiorno il vento viene “celebrato” il 15 giugno di ogni anno, con la Giornata Mondiale del Vento, in cui si promuove l’utilizzo delle energie rinnovabili e in particolare dell’energia eolica.

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