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  • Susanna Di Lernia

FestivalMeteorologia 2016


Dopo il buon successo della prima edizione nel 2015, si è ripetuto lo scorso fine settimana (11 e 12 Novembre), a Rovereto, il Festival della Meteorologia. La due giorni è stata promossa da Università di Trento e Comune di Rovereto, che quest’anno hanno avuto al loro fianco anche Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto, e ha incluso conferenze, laboratori, stand e attività didattiche aperte a tutti. La prima edizione aveva permesso di riunire attorno a un tavolo tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di meteorologia. Questa seconda edizione, come affermato anche dal suo coordinatore scientifico Prof. Dino Zardi, fa un passo avanti analizzando i business che si sono sviluppati (e che potrebbero svilupparsi) attorno alla meteo e il “valore” di questa disciplina. Valore inteso anche come impatto economico determinante su tanti settori della nostra economia, quali l’edilizia, l’agricoltura, il turismo, la sanità, i trasporti e l’energia. A Rovereto gli operatori dei servizi meteorologici, istituzionali e privati, i professionisti e le aziende che operano nel settore, i ricercatori, gli utenti dei servizi e dei prodotti meteorologici e gli appassionati di meteorologia hanno avuto l’occasione di parlarne tra di loro e al pubblico.

Il Festival è stato preceduto da un’anteprima, tenutasi giovedì 10 novembre, durante la quale è stata raccontata l’esperienza del Progetto Reset, di cui siamo orgogliosi di essere stati sponsor (e di cui abbiamo già ampiamente parlato in questo blog), che ha portato una classe del Liceo Filzi di Rovereto a visitare le isole Svalbard (Norvegia) trascorrendo dieci giorni densissimi di escursioni, visite a stazioni di ricerca, università e misurazioni di parametri ambientali.

Nella mattinata di venerdì 11, dopo i doverosi saluti istituzionali da parte dell’Onorevole Sara Ferrari (Assessore all’università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo della Provincia Autonoma di Trento) si è discusso del valore dei servizi meteorologici pubblici e della necessità di fare rete mettendo a sistema i patrimoni meteorologici e climatologici di Stato e Regioni, attualmente molto consistenti, ma frammentati. Nella sessione pomeridiana si è molto discusso dell’associazionismo meteorologico, e di quali sono le condizioni e le forme di collaborazione che lo rendono una risorsa estremamente importante per la meteorologia.


La giornata di sabato 12 novembre si è aperta con la sessione dedicata al valore del coordinamento nazionale e internazionale nella meteorologia, per poi proseguire con un’analisi del valore storico della meteorologia per la società. Una comunità che ignora il proprio passato fatica a progettare il proprio futuro. Per questo è importante riscoprire la storia della meteorologia italiana a partire dalle fonti, spesso non ancora pubblicate, se non molto parzialmente. Anche quest’anno, il programma di conferenze si è concluso infine, come sempre, sottolineando il valore della comunicazione: comunicare bene la meteorologia a tutti i livelli – nella scuola, nelle realtà museali, sui media – ha un valore inestimabile per la crescita di una società consapevole delle potenzialità e dell’importanza della formazione e dell’informazione nella meteorologia stessa. Oltre al valore formativo per i meno addetti ai lavori, il Festival si è rivelato anche in questa sua edizione un’ottima occasione di scambio, confronto e aggiornamento e ci auguriamo possa vedere realizzata anche la sua terza edizione. Novità di quest’anno: chi non è riuscito ad essere fisicamente presente al Festival o – essendo il programma molto denso di attività parallele – avesse perso qualche intervento, può rivedere, sul canale YouTube del Festivalmeteorologia le riprese di tutte le conferenze, divise per sessione.


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