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  • Giuseppe Frustaci

Fondazione OMD a EGU 2019


L’Assemblea Generale 2019 dell’European Geophysical Union si è svolta come d’abitudine a Vienna dal 8 al 12 aprile. È stata una grande manifestazione scientifica: tanto per dare qualche numero vi sono state oltre 5.500 presentazioni e 10.000 posters (oltre ai PICO: innovativa versione digitale su schermo interattivo dei posters), con più di 16.000 presenze da oltre 100 paesi (oltre 1000 solo dall’Italia). Come previsto dagli scopi dell’EGU la manifestazione ha coperto tutti gli aspetti delle Scienze della Terra, con tanto di ampia mostra relativa a strumentazione ed editoria scientifica e numerose sessioni parallele e multidisciplinari di alto livello scientifico.


La nostra Fondazione era ovviamente interessata solo ad alcuni aspetti inerenti le principali attività in corso presso l’Osservatorio. La nostra partecipazione attiva si è infatti concentrata sulla sessione “Urban climate, urban biometeorology, and science tools for cities” che si è svolta nell’arco di un’intera giornata, la prima del congresso. La nostra presentazione, dal titolo “Canopy UHI observations in Milano: methodological aspects and recent climatology” a firma di G. Frustaci, S. Pilati e C. Lavecchia e presentata dallo scrivente, ha suscitato un certo interesse che si è concretizzato in numerose domande e scambi di informazioni al termine della stessa e successivamente durante le pause della giornata.

A dimostrazione del fatto che rivedere la climatologia di Milano e studiarne in particolare l’isola di calore tramite un idoneo e moderno strumento osservativo come la rete Climate Network dell’Osservatorio è argomento di rilievo per ricercatori e rappresentanti dei Servizi Meteorologici nazionali, questi ultimi in massima parte ancora lontani dall’affrontare concretamente il problema emergente della meteorologia e climatologia urbana.

La presentazione è già disponibile sul nostro sito e anche su quello della conferenza (insieme all’Abstract, è la prima delle presentazioni orali del mattino di lunedì).


Le altre presentazioni della sessione sono state tutte o quasi di grande interesse: non capita spesso di partecipare ad una sessione specialistica in questo campo (a livello internazionale uno degli ultimi importanti appuntamenti è stata ICUC -International Conference on Urban Climatology, che si è svolta lo scorso anno in estate a New York).

Nel complesso i lavori hanno spaziato dalla simulazione modellistica alle misure come dalla resilienza all’adattamento, fornendo un quadro aggiornato delle direzioni in cui si muove oggi la ricerca sulla meteorologia e climatologia urbana.

Tuttavia è apparso evidente che gli aspetti più propriamente climatologici sono una minoranza, mentre la prevalenza dei lavori riguarda la modellistica, il remote sensing e specifiche campagne di misura piuttosto che studi di lungo termine basati su lunghe serie di misure o sulla qualità dei dato stessi, come noto in ambito urbano piuttosto problematici.

In ogni caso l’Assemblea dell’EGU è stata un’ottima occasione di presentazione della nostra attività e di confronto con quanto si sta facendo in Europa e nel mondo sulla meteorologia urbana: ne siamo tornati con molte informazioni e spunti interessanti suscettibili di futuri sviluppi.

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