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  • Giuseppe Frustaci

Conferenza EMS 2021


Nella settimana dal 6 al 10 settembre, con una anticipazione già il venerdì 3, si è svolta anche quest’anno la conferenza annuale dell’European Meteorological Society (EMS).

Vista la perdurante pandemia, la conferenza si è svolta in modalità virtuale: o, meglio, a distanza, essendo stata a tutti gli effetti molto ricca di concreti contributi, iniziative e manifestazioni.

Una prima considerazione, soggettiva ma credo piuttosto condivisa, è che questa modalità (se ben organizzata e rodata) consente una fruizione, uno scambio di informazioni e contatti, spesso superiore e comunque più agevole che non quella classica in presenza: senza nulla voler togliere all’importanza di contatti personali e diretti, che rimangono almeno in qualche caso essenziali. Nel caso dell’EMS2021 tutto ha funzionato bene tramite la doppia modalità in parallelo basata in parte (prevalente) su una nota e diffusa piattaforma per le video-conferenze e in parte su una diffusione video in diretta sul sito stesso della conferenza.


La vastità degli argomenti trattati nelle numerose sessioni parallele non consente una descrizione anche solo approssimativa dei temi discussi, che spaziano su tutti gli aspetti scientifici e operativi della meteorologia europea (e non solo): non si può che rimandare ai Proceedings (EMS Annual Meeting Abstracts, Vol. 18, EMS2021-29, 2021) o più immediatamente al programma della conferenza:https://www.ems2021.eu/programme_and_abstracts/how_to_access_the_programme.html.

Il focus è stato quello degli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo dell’Agenda 2030: in particolare ricerca scientifica in meteorologia e climatologia e servizi climatici.


Fondazione OMD ha partecipato con due presentazioni: una dedicata proprio al nostro contributo ai servizi climatici sviluppato nell’ambito del Progetto ClimaMi, l’altra alla metodologia elaborata per una descrizione ad alta risoluzione spaziale del campo termico (ma estendibile anche ad altre variabili) sulle aree urbane e metropolitane complesse.

Ambedue hanno suscitato interesse e domande nelle rispettive sessioni, a conferma dell’ottimo lavoro svolto da tutto il gruppo negli ultimi anni e che ha recentemente prodotto una pubblicazione scientifica sul Bulletin of Atmospheric Science and Technology dell’AISAM (Montoli et al., 2021: DOI: 10.1007/s42865-021-00038-5).


Come sempre in queste occasioni, la partecipazione è stata inoltre un’importante occasione di aggiornamento sugli sviluppi in corso nel campo della meteorologia e climatologia europea, certamente ai massimi livelli mondiali di eccellenza scientifica e operativa: in particolare con la creazione di una Infrastruttura Meteorologica Europea e della Weather Cloud in fase di sperimentazione. Da sottolineare infine il sempre più rilevante ricorso alle tecniche di Artificial Intelligence (AI) nella trattazione di complessi problemi meteo-climatici e la tendenza alla sempre più ampia condivisione di dati e risorse.

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