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  • Samantha Pilati

Un ciliegio...tira l'altro


Anche se per l’arrivo della primavera astronomica dobbiamo ancora aspettare il 20 marzo, la cosiddetta primavera meteorologica ha già avuto ufficialmente inizio il primo marzo.

La primavera è, perlomeno alle nostre latitudini, una stagione caratterizzata da forte dinamicità e periodi di tempo instabile (uno dei due picchi pluviometrici annui, a Milano, cade proprio in questa stagione, precisamente a maggio); nell’immaginario collettivo, tuttavia, essa è sempre associata ad altre sue caratteristiche: l’aumento delle ore di luce, il clima via via più mite e il risveglio della natura, con le fioriture degli alberi. Effettivamente, vedere alberi da frutto, magnolie e glicini riempirsi di fiori colorati è un fenomeno che, pur nella sua banalità e ovvietà, affascina sempre. Dal tanto che, in alcune parti del mondo, l’osservazione delle fioriture è considerato un vero e proprio evento, con tanto di risvolti mediatici: è il caso, per esempio, del Giappone.

L’Hanami

In Giappone, difatti, vige la tradizione di trovarsi a rimirare gli alberi in fiore; questa usanza è chiamata hanami, che in Giapponese letteralmente significa “osservare i fiori”, e affonda le sue origini nel periodo Heian cinese, quando l’osservazione dei fiori era una tipica pratica nobiliare. Inizialmente i fiori più osservati erano quelli degli alberi delle prugne; questi poi, col passare del tempo, sono stati quasi completamente soppiantati da alcune varietà di ciliegi. Il ciliegio più diffuso in Giappone è il Somei Yoshino, che produce frutti leggermente diversi, sia per dimensioni sia per sapore, dalle classiche ciliegie; i suoi fiori sono tendenzialmente bianchi, con sfumature viranti al rosa; tuttavia esistono centinai di varietà di ciliegi, ognuna con le proprie caratteristiche per quello che concerne la forma, il numero di petali e il colore dei fiori. I sakura (così si chiamano in Giapponese i fiori di ciliegio) simboleggiano la bellezza ma, nello stesso tempo, la natura effimera delle cose.


La tradizione dell’hanami è molto radicata tra la popolazione giapponese e i luoghi più suggestivi dove ammirare gli alberi in fiore, come templi e parchi, sono spesso presi d’assalto durante le gite fuoriporta e i pic-nic primaverili; vengono anche organizzati dei veri e propri eventi e party, anche in orari serali e notturni.


Ma qual è il periodo migliore per l’hanami?

Bisogna prima di tutto ricordare che il territorio giapponese si estende lungo molti paralleli, tra i 24° e i 46° Nord circa, attraversando quindi differenti fasce climatiche: è quindi inevitabile che la fioritura dei ciliegi avvenga in momenti diversi. Nella prefettura di Okinawa, per esempio, che si trova in fascia subtropicale, è possibile osservare le prime fioriture già tra la seconda metà di gennaio e la prima parte di febbraio. In Hokkaido, invece, dove il clima è particolarmente rigido e gli inverni sono caratterizzati anche da copiose nevicate, per effetto delle correnti siberiane, i primi fiori compaiono ovviamente a primavera inoltrata e la completa fioritura si ha solo nella prima metà di maggio.

L’hanami, quindi, si verifica in periodi diversi a seconda delle zone; in generale i momenti migliori per dedicarsi a questa pratica di osservazione a Tokyo, e più in generale in Honshu (la principale isola giapponese), sono tra la fine di marzo e la prima metà di aprile.

Ovviamente, oltre che alla fascia climatica, il periodo di fioritura è fortemente legato anche alle condizioni meteorologiche in atto: per questo motivo possono verificarsi differenze anche significative tra un anno e l’altro. A questo proposito entrano in gioco i servizi meteorologici nazionali, che già da gennaio iniziano a diramare le previsioni sulle date presunte di inizio e di picco della fioritura nelle varie prefetture, aggiornando costantemente i bollettini. Esistono anche diversi siti, in Giapponese o in Inglese, con mappe grafiche che mostrano le date previste di inizio fioritura (http://sakura.weathermap.jp/). Al telegiornale vengono fornite informazioni sul sakura zensen, il fronte dei ciliegi in fiore che avanza da sud a nord.


Queste previsioni vengono prese molto sul serio dai Giapponesi: quando nel 2007 ci fu un errore di tre giorni tra la data prevista e quella reale di inizio fioritura, il portavoce del servizio meteorologico nazionale chiese scusa in TV per il clamoroso (!) errore.

Se avete tempo e soldi siete ancora in tempo per immergervi nello spirito magico dell’hanami volando in Giappone: a Kyoto, uno dei luoghi più affascinanti, l’inizio della fioritura è atteso per il 30 marzo. Qui potete seguire le previsioni aggiornate, con tanto di confronto rispetto agli anni precedenti.

Se tempo e soldi vi mancano, invece, non disperate: potete sempre ripiegare sui più vicini ciliegi che sorgono intorno al laghetto dell’Eur a Roma, donati proprio dalla città di Tokyo nel 1959.



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