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  • Giuseppe Frustaci

2° Congresso Nazionale AISAM a Napoli



Si è svolto la scorsa settimana il secondo congresso nazionale di AISAM nella sede dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, la cui storia è strettamente legata alla meteorologia italiana, oltre che all’oceanografia, e che compie proprio quest’anno i cento anni dalla sua fondazione.


L’evento rientra in quella nutrita serie di attività attraverso le quali, ormai da qualche anno, AISAM sta contribuendo efficacemente a creare una più coesa comunità meteorologica nazionale favorendo lo scambio di conoscenze anche interpersonali tra i più disparati settori di una scienza applicativa sempre più multidisciplinare. Nei tre giorni fitti di interventi si è così spaziato dalla storia della meteorologia (anche con la presenza di Vittorio Cantù, festeggiato per il suo 89° compleanno proprio in concomitanza con il congresso), alla modellistica ad alta risoluzione in particolare per l’ambito urbano, dai sistemi di previsione ed allertamento ai problemi (sempre più importanti specialmente in relazione ai cambiamenti climatici) di una corretta ed efficace comunicazione scientifica, da innovative tecniche di telerilevamento dallo spazio e da terra alle applicazioni spaziali della previsione meteorologica, e così via su molti altri aspetti tra cui in particolare inquinamento atmosferico, analisi meso-meteorologica, serie storiche e microclima.

Ovviamente di particolare interesse sono stati gli interventi “ad invito”: in particolare quello di Maria Cristina Facchini, direttrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e Clima del CNR (ISAC), su qualità dell’aria e clima e quelli più istituzionali di Angelo Borrelli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, e di Silvio Cau, Capo del Reparto per la Meteorologia dell’A.M. (ReMET). Come sempre di elevato interesse anche la presentazione di Roberto Buizza, questa volta sulle principali metodologie che hanno fatto fortemente progredire le capacità prognostiche negli ultimi decenni: l’assimilazione dei dati osservativi, la strutturazione gerarchica dei modelli e le tecniche probabilistiche di “ensemble”.


La Fondazione OMD vi ha partecipato con un lavoro relativo all’isola di calore urbana di Milano (che descrive i progressi nella conoscenza di questo particolare ed importante fenomeno) e due poster che illustrano le sue principali attività nel settore della divulgazione (Nuvole a Motore) e in quello applicativo (Progetto ClimaMi): tutti e tre ben inquadrati nei temi proposti per il congresso e oggetto di interessanti scambi di vedute. L’importante partecipazione ed il contesto indubbiamente suggestivo (a due passi dal cuore di Napoli e con vista sul golfo, per non parlare della splendida sede di Villa d’Agri a Posillipo dove si è tenuta la cena sociale), hanno indubbiamente contribuito al successo della manifestazione perfettamente organizzata dal Prof. Giorgio Budillon e dal suo efficiente comitato.

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