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  • Susanna Di Lernia

Smart Era


Adattamento e flessibilità sono stati i cardini attorno ai quali abbiamo tutti dovuto riorganizzare le nostre vite in queste lunghe settimane di lockdown, non solo da un punto di vista personale e familiare, ma anche lavorativo. I genitori si sono trovati a dover fare anche un po’ da maestri, i maestri hanno dovuto cimentarsi con nuove modalità di interazione. Molti hanno reinventato il proprio lavoro, il proprio ruolo, in alcuni casi stravolto. La tecnologia ci ha aiutato ad accorciare le distanze ma nella maggior parte dei casi, più semplicemente, ci si è dovuti accontentare (per non dire arrangiare). Fin dal primo decreto di contrasto all’emergenza Coronavirus, in Fondazione, abbiamo concentrato le nostre energie per riadattare progetti e attività alle nuove condizioni sociali che sarebbero andate a breve delineandosi.

Per nostra fortuna, la natura di gran parte delle attività istituzionali di Fondazione OMD, così come la lungimiranza che qualche anno fa ci aveva spinti a predisporre strumenti e risorse che agevolassero lo smart working, ha reso decisamente semplice e scontata la decisione di adottarlo per tutta la fase di lockdown e di prolungarlo almeno anche nella fase successiva. L’emergenza ci ha anzi fornito l’opportunità ulteriore di implementare e testare nuovi strumenti e tecnologie che ci auguriamo possano essere, in un immediato futuro, sempre più accessibili. Qualche difficoltà in più, in realtà, l’hanno incontrata i nostri tecnici che svolgono attività di taratura e manutenzione delle stazioni meteorologiche della nostra rete, ma grazie a quello sforzo di flessibilità e adattamento di cui sopra, siamo giunti agilmente alla fase che concede una parziale ripresa di gran parte delle attività ordinarie. Il nostro progetto di educazione ambientale “Nuvole a Motore”, a seguito dell’improvvisa chiusura delle scuole, è stato prontamente riadattato nelle sue modalità di fruizione dei contenuti e nello svolgimento delle attività previste nella seconda parte dell’anno scolastico. Considerato il contesto, abbiamo ritenuto fosse molto importante fornire il maggior supporto possibile alla didattica a distanza e, grazie al contributo di Ital Gas Storage, cofinanziatore del progetto, integrarlo con un’iniziativa solidale che coinvolgesse gli studenti, rivolta ad uno dei territori tra i più tristemente colpiti da questa emergenza. Responsabilizzare gli adulti del domani riguardo alla realtà in cui vivono è, del resto, uno degli obiettivi che ci aveva spinti due anni fa ad avviare il progetto.



Le attività di formazione, divulgazione e restituzione dei risultati, previste dal “Progetto ClimaMi”, cofinanziato da Fondazione Cariplo e di cui Fondazione OMD è capofila, sono state ripensate per essere erogate in modalità webinar e, viste le molte analogie tra l’emergenza sanitaria in corso e quella climatica, queste assumono inoltre una nuova importanza. La risposta degli utenti è stata infatti ottima, l’attenzione rispetto alle tematiche mai alta come in questo momento, e questo ci fa ben sperare sotto diversi punti di vista. Anche per questa ragione, abbiamo ritenuto di dover implementare le attività di informazione e sensibilizzazione volte ad agevolare la veicolazione di una corretta comunicazione scientifica, contro la diffusione di bufale e fake news; attività nelle quali già da anni siamo impegnati e verso cui, come ci dimostra la cronaca recente, è bene rivolgere molti sforzi. Da qualche giorno siamo entrati in una nuova fase di questa emergenza e l’auspicio è naturalmente quello di uscirne il prima possibile, ma non possiamo fare a meno di riflettere su tanti aspetti che questi mesi hanno portato alla luce. Non è più opzionale, in una fase storica come quella in cui siamo approdati, non ripensare il nostro modo di lavorare; questo non solo per farci trovare pronti di fronte alle nuove sfide che gli scenari futuri sicuramente ci presenteranno, ma anche per ottimizzare tempi, risorse ed energie, migliorando contestualmente la qualità del lavoro e delle nostre vite.

Se vi sembra poco… L’esperienza degli ultimi mesi ci deve spingere ad incentivare l’utilizzo di diverse modalità lavorative che agevolino la mobilità, riducano l’inquinamento, coniughino maggiormente esigenze personali, familiari e di impiego per un maggiore benessere della collettività, di cui in questi mesi tanto si è capita l’importanza.

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