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  • Samantha Pilati

Il caldo protagonista dell'estate


In Italia l’estate in corso è stata caratterizzata da un susseguirsi di ondate di calore, con temperature che in diverse aree hanno anche superato i 40°C e, nonostante il mese di agosto si avvii ormai verso la conclusione, anche per i prossimi giorni si attende un nuovo deciso aumento delle temperature su tutta la nostra Penisola.

Protagonista indiscusso di queste ondate di caldo, e quindi dell’estate 2017, è stato l’Anticiclone Nord-Africano, che ha “spodestato” l’Anticiclone delle Azzorre, simbolo invece della più tipica estate mediterranea, caratterizzata da temperature decisamente meno roventi.


Ma che cos’è un anticiclone?

Gli anticicloni sono estese zone di alta pressione a forma tendenzialmente ellittica; la pressione atmosferica presenta il massimo valore nella parte centrale e decresce lentamente via via che si va verso l’esterno.

Nelle aree di alta pressione i venti sono deboli, spesso a regime di brezza, e soffiano in senso orario nell'emisfero boreale e antiorario in quello australe.

L’aria si muove dalle zone di alta pressione verso quelle di bassa pressione, innescando così, al suolo, un meccanismo di lenta divergenza di masse d’aria, cioè di spostamento dell’aria, verso l’esterno e, per compensazione, si vanno così formando correnti discendenti dalle quote più alte. Questo fenomeno, chiamato subsidenza, determina una compressione dell’aria (poiché la pressione al suolo è molto più elevata che in quota), la quale tende così a riscaldarsi nell’avvicinarsi al suolo; la subsidenza, inoltre, ostacola a sua volta i moti verticali di rimescolamento, facilitando quindi un accumulo di vapore acqueo nei bassi strati: di conseguenza, durante le lunghe fasi anticicloniche, non solo la temperatura cresce, ma anche l’umidità tende ad aumentare a causa sia dello scarso rimescolamento atmosferico sia della debole ventilazione orizzontale tipica, come già anticipato, delle aree anticicloniche. Un ulteriore riscaldamento dell’aria è favorito, inoltre, dalla radiazione solare, particolarmente intensa nelle zone di alta pressione in quanto caratterizzate in prevalenza da cielo sereno, dovuto proprio all’assenza di moti verticali ascendenti che porterebbero invece alla condensazione del vapore e alla formazione delle nubi.


Nel caso specifico dell’Anticiclone Nord-Africano l’area di alta pressione in questione staziona in modo semi-permanente sull’Africa settentrionale, è alimentata da aria di origine sahariana e garantisce condizioni di persistente stabilità atmosferica; essendo tale aria molto secca e molto calda già in origine, le temperature che vengono raggiunte dopo la fase di compressione sono particolarmente elevate. Di conseguenza, quando questa figura barica si allunga verso l’Italia, determinando quello che viene comunemente definito un “promontorio anticiclonico” (a causa, per esempio, di una falla barica, cioè di una zona di bassa pressione, tra Canarie, Marocco e Penisola Iberica, che ne favorisce la risalita verso latitudini maggiori), le temperature raggiunte tendono ad essere molto alte, come è spesso successo negli ultimi mesi.

Ben diverse, invece, le temperature estive legate all’espandersi sull’Italia dell’Anticiclone delle Azzorre (che staziona abitualmente sull’omonimo arcipelago portoghese); in quanto in questo caso l’aria è di origine oceanica e di conseguenza più fresca. Col passare del tempo, a causa della subsidenza e dello scarso rimescolamento, l’umidità tende comunque ad aumentare, ma le temperature non raggiungono quasi mai valori particolarmente elevati.

In particolari circostanze, tuttavia, i due anticicloni si “saldano” tra loro, esaltando così le caratteristiche (negative) di entrambi.


Ora non ci resta che “affrontare” la prossima imminente ondata di caldo, sperando che sia l’ultima… Di sicuro lo sarà per quello che concerne l’estate meteorologica, visto che essa, ufficialmente, si conclude il 31 agosto…

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