Aria pesante
Il 15 di ottobre per molti comuni di Italia, ed in particolare al Nord, rappresenta la data ufficiale di accensione degli impianti di riscaldamento. Quest’anno tale data ha coinciso con una giornata mite e soleggiata su quasi tutta la Penisola, ad eccezione di alcune zone di pianura interessate da foschie e nebbie, perlomeno nelle ore mattutine e serali.
In generale, da più giorni, l’Italia è sotto il predominio di un robusto promontorio anticiclonico, che ha portato a condizioni di tempo stabile e temperature decisamente al di sopra delle medie stagionali: basti pensare che nella giornata di lunedì, in molte zone del Settentrione, lo zero termico (l’altitudine alla quale la temperatura in libera atmosfera è 0 °C) ha superato abbondantemente i 4000 metri. A Milano, in particolare, si sono raggiunti e superati i 25 °C e le stesse temperature massime non scendono al di sotto dei 20 °C dal 3 di ottobre; la solida alta pressione, inoltre, protegge l’Italia dal sopraggiungere di perturbazioni atlantiche e di conseguenza ottobre, notoriamente un mese piovoso (questo mese è difatti anche tristemente ricordato per drammatiche alluvioni, come quella del 2000 in Piemonte) risulta quest’anno a secco di precipitazioni su quasi tutto il Nord-Ovest.
Tali condizioni anticicloniche favoriscono il ristagno degli inquinanti, in particolare, in questa stagione, di biossido di azoto e di polveri sottili: in questi giorni l’indice della qualità dell’aria è difatti “mediocre” in gran parte della Lombardia, motivo per cui a Milano è stato istituito il classico blocco dei mezzi più inquinanti.
Ma perché l’alta pressione favorisce l’accumulo di inquinanti? Prima di tutto si ricorda che le zone anticicloniche sono caratterizzate da moti verticali discendenti, che determinano una compressione dell’aria e, ostacolando i moti verticali di rimescolamento, favoriscono l’accumulo nei bassi strati sia di vapore acqueo, sia di particelle inquinanti; inoltre, le aree di alta pressione sono caratterizzate in prevalenza da scarsa o totale assenza di ventilazione, la quale permetterebbe invece, almeno, una diluizione orizzontale della massa d’aria. In questo periodo dell’anno si verificano poi, in presenza di alta pressione e cielo sereno, i primi episodi di inversione termica: per effetto dell’irraggiamento notturno l’aria, a contatto col terreno freddo, diminuisce la sua temperatura molto più rapidamente rispetto agli strati sovrastanti, che risultano quindi insolitamente più caldi; la fascia di atmosfera caratterizzata dall’inversione crea condizioni favorevoli alla formazione di foschia, nebbia e smog.
L’alta pressione che ci accompagna da giorni risulta comunque in indebolimento e verso la fine della settimana si avrà una fase meno calda e più instabile. Difficile per ora stabilire con esattezza dove si registreranno quantitativi significativi di pioggia, ma in ogni caso un cambio di circolazione non potrà che giovare alla qualità dell’aria.